sabato 1 dicembre 2007

L'IDEA

“Il labirinto di Pan” non è una mostra. Si tratta piuttosto di una performance collettiva finalizzata alla produzione di opere individuali. 12 artisti italiani, francesi, canadesi, baschi e statunitensi (la maggior parte dei quali alla prima esperienza siciliana) vivranno insieme in un agriturismo a Collesano, piccolo centro abitato del Parco delle Madonie, nell’entroterra di Cefalù.
Da lì, ogni giorno, si sposteranno sui mezzi messi a disposizione dall’Ente Parco per andare alla ricerca di Pan e realizzare installazioni, video, fotografie, pitture murali e performance basate sugli archetipi a cui il suo mito fa riferimento: il rapporto potenzialmente fusionale tra uomo e natura, il recupero della consapevolezza della complessità psicologica del sogno e della paura, l’indagine sulla dicotomia tra progresso e felicità, la dualità che porta impressa nella sua duplice natura umana e caprina; il fascino selvaggio, al contempo ripugnante e attraente, di una sessualità lussuriosa che offre rifugio alle più ambigue pulsioni.
Gli artisti coinvolti nel progetto trascorreranno molto tempo nei piccoli paesi del Parco, alla scoperta della sua storia e delle persone che – nonostante sia uno dei luoghi a più alto decremento abitativo - continuano a popolarlo. Il work-shop si allargherà dunque dalla casa in cui per due settimane risiederanno gli artisti a tutto il comprensorio madonita. E sarà proprio questa interazione il processo creativo che poterà alla nascita delle opere, che a febbraio 2008 saranno al centro di un’esposizione aperta al pubblico.

I PROGETTI

ANNA

La performer multimediale anglo-italiana Anna Maria Destefanis realizzerà nella “casa delle bambole” di Gratteri una delle sue performance site-specific che traggono esclusivo alimento dal dialogo con il territorio e dalla sua convinzione che l’arte sia uno strumento di liberazione dall’ossessione della convenzionalità. L’edificio abbandonato – largo 3 metri e alto tre piani – verrà ripopolato da figure e suggestioni nate attraverso il dialogo con alcuni dei 1081 abitanti del paese. Il mito di Pan verrà indagato nella sua dimensione psichica, attraverso la conflittualità risolta dall’artista con interventi assimilabili alla terapia di gruppo.

L'APPELLO: ANNA AI GRATTERESI



pubblicato il 2 dicembre sul blog http://www.gratteri.org/ dal webmaster dariodrago:




Anna Chiede ai gratteresi un piccola collaborazione:


Ciao a tutti, mi chiamo Anna e verrò a Gratteri per creare un video e un installazione, per collaborare alla mostra Il labirinto di Pan...potete trovare notizie su il labirinto di pan. Sarò a Gratteri dal 10 al 21 dicembre e sto cercando persone (donne di tutte le età) che siano interessate a collaborare, che abbiano voglia di essere parte del video e di farsi intervistare.... Spero di ottenere la vostra collaborazione. .A presto. Anna

GIOVANNI

Il piccolo centro abitato di Gratteri e i boschi che lo circondano nei dintorni della Grotta Grattara saranno l’oggetto della riflessione di Giovanni de Gara, trentenne artista fiorentino che lavorerà sulle implicazioni individuali e sociali del mito di Pan contaminando le suggestioni archetipiche che esse suggeriscono con una divertita e dissacrante indagine sui “miti contemporanei” del territorio maronita, come l’inquietante prodigio genetico del cinghia-maiale, uno e duplice proprio come Pan.

FRANCESCA E VALERIO

Nei frassineti di Pollina e San Mauro Castelverde e tra gli agrifogli di Piano Pomo tra Petraia e Castelbuono Pan si manifesterà attraverso la malia delle sue ninfe, vestite dalla fashion-artist alessandrina Francesca Pedemonte con surreali abiti-scultura fatti di ceramica madonita e pizzi lavorati insieme alle ricamatrici del luogo. Il fotografo catanese Valerio D’Urso inquadrerà con occhio volutamente (quasi forzatamente) fashion le sue ninfe contemporanee e raccoglierà nelle sue foto le implicazioni tutt’altro che patinate dell’interrelazione tra natura e artificio.

JEROME

Il giovane artista francese Jerome Clair rivolgerà invece la sua attenzione alle testimonianze mitiche ed arcadiche che ancora sopravvivono in questo angolo del nord della Sicilia e nelle antiche tradizioni dei suoi abitanti.
A Isnello isolerà icone significative di un quasi inesplorato materiale antropologico arcaico e le sottrarrà al fluire del tempo proteggendole (e insieme imprigionandole) in grandi teche da museo.

ATTILIO E VERONIQUE

All’esercizio dell’apicoltura, tipico del territorio del Parco delle Madonie, e alla cera - attributo tradizionale del dio Pan - fa invece esplicito riferimento il progetto che verrà realizzato da Attilio Tono e Veronique Pozzi: nell’antico Chiostro dell’ex-convento di Collesano e all’interno del Museo Targa Florio i due artisti milanesi costruiranno un’installazione artistica di ispirazione costruttiva ed architettonica interamente realizzata in cera d’api.

FABRIZIO

Un’operazione di dichiarato stampo surrealista sarà l’installazione dell’ex-PS1 Fabrizio Rivola che con le sue opere crea “macchine per pensare”: tra i resti archeologici dell’insediamento medievale di Terravecchia (Caltavuturo), ovvero in uno dei territori più ricchi di piante endemiche rare e straordinari prodigi della natura, l’artista imolese creerà un ambiguo bosco di Pan, straniante e surreale.

CHRIS

Una risemantizzazione in chiave mitica dello spazio un tempo dedicato ai mulini di Scillato è invece l’obiettivo della ricerca che lo statunitense Chris Scott condurrà durante le due settimane di work-shop: dove un tempo scorreva l’acqua che alimentava le macine guizzeranno pesci artificiali e dove un tempo regnava il silenzio del Parco verranno amplificati i suoni della strada.

ED E JOHANNES

Ed Pien e Johannes Zits, coppia di artisti canadesi, affronteranno Pan attraverso installazioni e disegni che rimandano ad uno dei suoi aspetti maggiormente connotanti: la sessualità. Zits indagherà la perenne ricerca di appagamento del desiderio insaziabile maschile e la rappresenterà attraverso un video incentrato su una figura maschile nuda che corre nel labirinto boschivo del parco di Geraci Siculo in preda al furore panico; Pien, facendo esplicito riferimento alle recenti interpretazioni di Hilmann sul mito di Pan, lavorerà sulle pulsioni ed esporrà nel Castello di Castelbuono dei disegni ispirati dalle valenze sessuali ed ermafrodite del mito, attraverso una complessità figurativa che fa da specchio ai percorsi inconsci della sessualità umana.

RUN E BEATRIZ

RUN, artista marchigiano tra i più interessanti esponenti della Public Art, e la scultrice basca Beatriz O. si occuperanno invece di un’operazione di rottura e al contempo di conservazione: nell’antico borgo di Castellana Sicula, famoso per i suoi murales e trompe l’oeil, i due artisti (alla prima esperienza di collaborazione) realizzeranno “Fantastic Home”, un’opera polimaterica che fonde i disegni e le pitture murali che hanno reso famoso RUN con le sculture di legno e “oggetti trovati” di Beatriz. La casa fantastica prenderà le forme di una vera e propria dimora incantata, rappresentativa della totalità del dio Pan e della sua capacità di celare e mostrare la realtà che i simboli sottendono.

IL LIBRO DI BEATRIZ


*PAN AND THE NIGHTMAREThis brilliant book brings Pan back to life by following C.G. Jung’s famous saying that the gods have become our diseases. Chapters on nightmare panic, masturbation, rape and nympholepsy, instinct and synchronicity, and Pan’s female lovers — Echo, Syrinx, Selene, and the Muses — show the goat-god at work and play in the dark drives and creative passions of our lives. (Includes a full translation of EPHIALTES, Wilhelm Heinrich Roscher’s masterful nineteenth-century mythological-pathological treatise on Pan and the demons of the night).

L'INNO OMERICO

Musa cantami il caro figlio di Ermes, bicorne,
dai piedi di capra, amante del frastuono, che vaga
per le valli boscose in compagnia con le Ninfe danzatrici:
esse amano percorrere le cime delle rupi scoscese,
invocando Pan, il dio dei pascoli, dai capelli lucenti,
irsuto, che frequenta tutte le alture nevose
e le cime dei monti e i sentieri pietrosi.
Si aggira in su e in giù per le fitte macchie:
ora è attratto dall'acqua di tranquilli ruscelli,
ora si arrampica su rocce inaccessibili,
salendo sulla cima più alta, per sorvegliare le greggi.
Spesso corre per le grandi montagne biancastre,
spesso attraversa le valli, facendo strage di selvaggina
grazie alla vista acutissima. Solo al tramonto,
tornando da caccia, intona sulla zampogna una dolce
melodia: non lo vince nel canto
l'uccello che a primavera effonde un lamento
con voce di miele tra i fiori e le foglie.
Allora si uniscono al suo canto le Ninfe montane
dalla limpida voce, danzando con passi rapidi presso la fonte
profonda, e l'eco risuona dalla vetta del monte.
Il dio ora danza in tondo, ora entra nel mezzo,
con rapidi passi - porta sul dorso una fulva pelle
di lince - e si esalta nel cuore a quel canto ritmato,
sul tenero prato dove il croco e il giacinto
odoroso si mescolano all'erba, fiorendo in gran copia.
Cantano gli Dei beati e il vasto Olimpo;
per esempio, più di ogni altro esaltano il rapido Ermes,
dicendo com'è messaggero veloce per tutti gli dèi,
e come arrivò nell'Arcadia ricca di fonti, madre
di greggi, dove c'è un tempio per lui, il signore Cillenio.
E là, benché dio, pasceva le greggi lanute
presso un mortale: perché desiderio fioriva
languido in lui di giacere in amore
con Driope, fanciulla dai riccioli belli.
E si strinse con lei nella gioia d'amore.
Ed ella poi generò nelle stanze un figliuolo
a Ermes diletto, un prodigio a vedersi,
col piede di capra, bicorne, stridente,
e dolce ridente: fuggì la nutrice
il fanciullo lasciando atterrita alla vista
di quel volto selvaggio e barbuto.
Ma subito Ermes lo prese in sue braccia
benevolo: godeva nell'animo il dio.
E avvolto il fanciullo con pelle villosa
di lepre montana, salì alle sedi dei numi:
presso Zeus lo depose e degli altri immortali,
e suo figlio mostrò: allegri ne furono i numi
tutti, e più d'ogni altro Dioniso
amante dell'orgia furente; e Pan lo chiamarono
perché il cuore allietava di tutti.


Progetto realizzato con il contributo della Regione siciliana - Assessorato dell'agricoltura e delle foreste - dipartimento foreste - Fondo regionale per la montagna